L'ingresso dei capitali favorirà in particolare il mondo della cosmesi
I grandi gruppi all’assalto delle farmacie italiane. Per il momento la loro presenza è ancora irrilevante, e sarà così anche nel breve periodo, ma ciò non toglie che la scalata è cominciata. Dopo l’approvazione della legge sulla concorrenza, nell’agosto 2017, che ha aperto la titolarità delle farmacie alle società di capitali, è infatti iniziata la campagna acquisti di ‘croci verdi ‘ da parte dei grandi gruppi. Secondo Iqvia per il 2021 la presenza di catene nella Penisola raggrupperà il 10% delle farmacie esistenti, rappresentando così una quota di mercato del 15 per cento.
Meno di quanto si aspettassero gli analisti all’indomani dell’approvazione della liberalizzazione del settore, quando si parlava di ‘rivoluzione’ e il canale si prefigurava la discesa in campo di grandi gruppi che avrebbero espresso tutta la loro forza, sbaragliando i farmacisti indipendenti. Per ora si tratta solo di piccole e frammentate acquisizioni che tuttavia lasciano presagire per il futuro movimenti sicuramente più massicci. Chi tuttavia ne andrà a beneficiare di questa crescita sarà soprattutto il comparto della cosmesi, prodotti che occupano una parte rilevante nel loro assortimento con una preferenza nel settore medio-alto.
L’accordo è stato sottoscritto dal presidente FOFI, Andrea Mandelli, e dal Gen. C.A. Vito Ferrara, e ha tra le finalità principali l’aggiornamento delle competenze professionali del personale farmacista delle Forze Armate e Arma dei Carabinieri
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Possono presentare domanda coloro che sono titolari o soci di farmacie rurali almeno dal 2022, in regola con il pagamento della prima rata della contribuzione Enpaf del corrente anno
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Ci sarà un CdC hub ogni 40.000-50.000 abitanti. L’orario di attività articolato nell’arco delle 24 ore giornaliere permette alla CdC hub di svolgere funzioni di primo livello
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